Reana Rondina – Social Network
Se davvero il male fatto torna raddoppiato, su Facebook avremo presto una quantità industriale di fondoschiena seduti su cocci di bottiglia.
Se davvero il male fatto torna raddoppiato, su Facebook avremo presto una quantità industriale di fondoschiena seduti su cocci di bottiglia.
E poi ci sono quei giorni in cui anche solo alzarti dal letto è difficile,…
A volte le parole hanno un taglio particolare, sottile, bisogna saperne leggere il significato nascosto….
Il vorrei ma non posso non esiste, la frase giusta è: mi piacerebbe ma non ho le palle.
Certa gente andrebbe sculacciata a dovere, sono adulti con atteggiamenti da bambini capricciosi, ma poi ci pensi un attimo e arrivi al classico: “ma vaffanculo!” E lasci perdere che il tempo va speso in modo più costruttivo.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.
Quando un rapporto va a senso unico bisogna avere il coraggio di chiuderlo, non senza…