Anonimo – Religione
Fumata nera: speriamo stiano bruciando dal desiderio.
Fumata nera: speriamo stiano bruciando dal desiderio.
La ragione ha sicuramente dei limiti, ma non è certo con la religione che possiamo superarli.
Siamo sempre grati al Signore per i doni che ci dona; e permettiamo ad essi di materializzarsi per un fine unico: amare e aiutare gli altri.
Quel predicare il bene dando per scontato il male.
Se un giorno dovessi incontrare Dio farebbe di tutto per non farsi riconoscere.
Le religioni servono a tutto, tranne che a unire le genti.
Non dovresti perseguitare chi compie del male, lascia che sia la legge ad agire. In paradiso entra solo chi si pente, quelle persone forse, non pentendosi, non ci entreranno mai. Lasciagli l’oblio dell’inferno, il pentimento è dei ricchi di cuore.
Solo i bambini parlano con Dio, i bambini e i vecchi. All’inizio del viaggio acquisisci un’ingenuità sottile che ritroverai solo alla fine. Questa sensibilità permette di percepire la voce suadente dell’infinito. Nel mezzo della vita, invece, c’è solo un deserto di silenzi, un pianoro arido di domande urlate al vento che resteranno prive di risposte.
In ogni petalo di fiore in ogni essere vivente percepisco la tua forza, il sentore della tua onnipotenza, l’amore del tuo cuore mio Signore.
Ho scoperto che ogni cosa al mondo è perfetta e Dio sa quello che fa, anche se noi non lo sappiamo. Lui ci tiene per mano conducendo le nostre anime dove si esige la nostra presenza.
Non ho mai seguito una specifica religione: il mio credo è nato dalle mie esperienze di vita e sbocciato attraverso la voce silenziosa dei miei pensieri.
Non esistono altri giardini belli come questi coltivati da te… nessuna umanità può eguagliare l’opera della tua mano. In te noi confidiamo perché è con te e solo attraverso te il tutto fluisce a noi.
Dio è nel creato che rivive, canta profuma e riluce la bellezza della sua identità.
Quando capiremo e comprenderemo e temeremo il Signore ci accorgeremo che tutto quello che abbiamo inventato non serve a niente.
Ho tanta confidenza in Gesù, che se anche vedessi l’inferno aperto dinanzi a me, mi trovassi sull’orlo dell’abisso, non diffiderei, non dispererei, confiderei in lui.
Se Dio avesse voluto dei burattini, ci avrebbe correlato di corde invece Lui ci ha lasciato liberi, resta a noi la scelta della via che rende, degno il nostro cammino.
Avevo accanto a me l’arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, Claudio Hummes, un grande amico “.” Quando la cosa è divenuta un po’ pericolosa lui mi confortava, e quando i voti sono saliti a due terzi, momento in cui viene l’applauso consueto perché è stato eletto il Papa, lui mi ha abbracciato, mi ha baciato, e mi ha detto: non ti dimenticare dei poveri “.” Quella parola è entrata qui, i poveri, i poveri. Poi subito, in relazione ai poveri, ho pensato a Francesco d’Assisi”