Luciano Pacomio – Religione
La vigilanza è l’attitudine fondamentale del cristiano, che lo abilita ad incontrarsi con Dio.
La vigilanza è l’attitudine fondamentale del cristiano, che lo abilita ad incontrarsi con Dio.
Dio ti chiama per nome ed il suo invito è fatto di tenerezza e di amore.
Che altro è la superbia, secondo la definizione di un santo, se non l’amore della propria superiorità?
Solo chi gode di Gesù come cibo ha in sé la parola di Dio e in tal modo Dio stesso.
Ed io penso che il servizio, oltre ad essere gioia, può diventare pure preghiera.
L’arcobaleno dipinge il firmamento di purezza, quando il creatore ritrova la pace in ogni cuore umano.
Cristo coopera sempre con noi.
Il sole avvolge con il suo caldo mantello radioso tutto il nostro cosmo.
La pioggia adacqua l’intera terra assetata ed arida.
L’amore del Signore non è competitivo con gli altri amori, anzi li conferma, li rafforza.
Le filastrocche calmano i cuori in tumulto d’ogni essere umano.
Sofferenza non significa essere incatenati da un destino crudele; ma solo docili creature nelle mani del Padre.
Alcuni, tratti in inganno dall’ateismo che portavano dentro di sé, immaginarono un universo privo di guida e di ordine, come in balìa del caso.
Se il concetto di Dio ha qualche validità o uso, ci può solo rendere più grandi, più liberi e più degni d’amore.
Apri i miei occhi, o Signore, perché io sappia vedere i segni della tua salvezza in mezzo a noi.
Occorre rendersi conto che la preghiera contemplativa è indissociabile dall’esistenza cristiana autentica.
Anche il disagio è fonte di vocazione: è segno che Dio ci chiama a vivere in modo diverso certi rapporti e certe esperienze.