Shôhei Ôoka – Religione
Piuttosto che credere all’illimitato progresso di una vita gigantesca, ritengo più razionale credere al controllo di un essere soprannaturale, di Dio, per esempio.
Piuttosto che credere all’illimitato progresso di una vita gigantesca, ritengo più razionale credere al controllo di un essere soprannaturale, di Dio, per esempio.
Amore è “estasi”, ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall’io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio.
Non c’è nulla di tanto odioso quanto la sofferenza inflitta ad innocenti indifesi come i bambini. Il mondo continua a fare l’esperienza dell’orribile dolore provocato dalla sete di potere di tanti Erode che, spesso con il connivente silenzio di chi potrebbe e dovrebbe parlare, continuano a fare strage di innocenti.
Se oggi i popoli civili più non credono che il sole, ogni sera, si tuffi nell’oceano, non è certo merito della religione.
Nessun vero tiranno conosciuto della storia è mai stato responsabile di un solo centesimo dei delitti, dei massacri, e di tante atrocità attribuite al Dio della Bibbia.
Il ragionamento di chi attacca le religioni è in realtà un postulato, si sostituisce alla conoscenza dei concetti e degli argomenti attaccati, di modo che l’offensiva non viene condotta contro le ragioni delle persone e delle religioni incriminate, ma contro l’immagine fantastica che l’autore degli attacchi si è fatto di esse. Cosa ne è stato dell’equilibrio? Dov’è finito lo spirito critico? Dov’è la filosofia? Dov’è la capacità dell’intellettuale di formulare tesi verificabili e legittime, tenendo conto anche di argomenti che non vanno necessariamente nella stessa direzione?
Osserva la religione che dagli avi ti fu tramandata, ma pensa essere splendidissimo sagrificio ed il più grande dei culti mostrarsi ottimo e giustissimo: poiché è più credibile che Dio immortale accolga i voti dell’uomo fornito di tali qualità di quello che di chi tutta la religione fa dipendere da pingui sagrificii.
Ogni religione è repressiva.
È un Dio personale per quelli che hanno bisogno della Sua personale presenza. È un Dio in carne ed ossa per quelli che hanno bisogno della Sua carezza. È la più pura essenza. Egli semplicemente è per quelli che hanno fede. È tutte le cose per tutti gli uomini. È in noi e tuttavia al di sopra e al di là di noi…
Il livello d’intensità fluttua a seconda dei tempi e dei luoghi, ma è una verità incontestabile che la religione non si accontenta – e sul lungo periodo non può farlo – delle proprie straordinarie pretese e delle proprie sublimi certezze. Essa deve cercare di interferire con la vita dei non credenti, degli eretici o degli adepti delle altre fedi. Può parlare di beatitudine nell’altro mondo, ma vuole il potere in questo. E non c’è da aspettarsi altro. In fin dei conti è uh prodotto esclusivamente umano. E non avendo fiducia in ciò che essa stessa predica non può consentire alla coesistenza delle altre fedi.
Dio scendi dal piedistallo è dimostraci che non ci hai dimenticato.
Il potere delle preghiere non ha eguali.
Vi lasciamo Dio come premio di consolazione!
Se credere in Dio è un atto di opportunismo o un motivo per giudicare il prossimo, è meglio non crederci.
“L’Uomo non si è evoluto, è stato creato”!Ai quesiti “come da chi o da cosa, per chi o per cosa”, troveremo risposte rivelatrici proseguendo la nostra scrupolosa indagine.Toccheremo inevitabilmente il delicato terreno della religione, e sicuramente non sarà facile, per il credente di qualsivoglia Dio, procedere nella lettura e nell’accettazione di ciò che scrivo. Per quel che mi riguarda, lo so già, sono percorsi talvolta dolorosi, ma che mi hanno portato alla convinzione che su tutto vi è un’energia suprema, una grande intelligenza universale che tutto crea. Ha creato l’universo, le sue leggi, le sue creature e finanche coloro che hanno creato l’uomo, così come oggi è.
Spesso a Dio vengono attribuiti dei meriti che non si merita.
L’accostamento tra Maria Maddalena e la prostituta risale solo al 591 d. C. ad opera di Papa Gregorio Magno. Perché? Per paura di essere “politicamente” soverchiati da una donna a cui Gesù era particolarmente legato? La paura di perdere il centro della scena a favore delle donne? Non è da escludere. Si sarebbe trattato, in ogni caso, di un’avversione alle donne che ha origini ataviche.