Riccardo Orrù – Vita
Perché dover paragonare per forza amore e amicizia a qualcosa? Nel mentre che stiamo pensando a ciò, le stiamo vivendo di meno.
Perché dover paragonare per forza amore e amicizia a qualcosa? Nel mentre che stiamo pensando a ciò, le stiamo vivendo di meno.
Avere senza essere non è possibile. Essere senza avere può diventare dolore.
Ci vorrebbe una corazza di ferro da indossare come se fosse una seconda pelle, per difendersi, proteggersi dal mondo, dalle angherie della vita e dalle ingiustizie ci vorrebbe un secondo fegato, uno non basta per sopportare o forse ci vorrebbe solamente più fede, per credere ancora a qualcosa, o forse semplicemente abbiamo smesso di “credere”.
Con la ragione (elaborato cerebrale) si comprende la vita, con l’intelletto (dono spirituale) si ama la vita.
Non è l’amore che è cambiato ma il mondo, prima lo si viveva perché era innato nel cuore delle persone, ora la modernità l’egoismo, le contraddizioni, hanno ucciso la sua forza. Chi ci crede ancora deve combattere tanto per tenerlo vivo.
Sai che penso? Che ricerchiamo le meteore, le bugie, gli inganni, ciò che più di superficiale, bieco, meschino, effimero, fugace, sciocco esista a questo mondo. Perché? Semplicemente perché non abbiamo voglia d’altro e ricercare ed accostarci a questo può portarci ad allontanarci velocemente in modo giustificato, passando da una cosa all’altra senza problemi, stordendoci, delegando colpe e responsabilità, facendoci addirittura commiserare dagli altri, uscendone come eroi con medaglie al petto. La gente s’affeziona a coloro i quali appaiono travagliati e dissipati, sofferenti e persi, battuti ed umiliati. È tutto un meccanismo perverso.
Se piangi di gioia, non sprecare le tue lacrime: le stai rubando al dolore.