Riccardo Sanna – Libri
Non ho mai cercato le parole per scrivere un’emozione. Sono loro che, nelle mie notti insonni, mi vengono a trovare.
Non ho mai cercato le parole per scrivere un’emozione. Sono loro che, nelle mie notti insonni, mi vengono a trovare.
La lettura è una attività associale, faticosa e anche noiosa. Ma rimane la più straordinaria di tutte.
Nei suoi occhi si rincorrevano mille pensieri indecifrabili, in un unico tumulto…
Oh, Valentina, Valentina! Se fossi io voi! Se io mi sapessi amato, come voi siete sicura che vi amo, io già avrei passato la mano tra le sbarre di questo cancello, ed avei stretto quella del povero Massimiliano dicendogli: “a voi, a voi solo, Massimiliano, in questo mondo e nell’altro”.
Mi bacia a lungo sulla bocca, poi si lecca le labbra, dice che sono il sapore della sua vita.
Perché il non esserci più di quel che c’è stato è sempre doloroso, veramente doloroso ma il non esserci più di quel che non c’è stato è veramente micidiale, una cosa proprio annichilente. Come fa una cosa che non c’è stata a non esserci più. Non c’è più qualcosa, ma è un qualcosa che non essendoci neanche stato alla fine non sai neanche che cos’è, però sai benissimo che non c’è più perché almeno una volta l’hai sfiorato. Hai sfiorato qualcosa che pur non essendoci più per un po’ era sfiorabile, questi buchi neri fatti nel niente, di questo sfiorabile, che forse per un periodo avresti potuto anche abbracciarlo.
Un attimo dopo, la vita com’era stata fino a quel momento era scomparsa in una fiammata.