Rita Bellacosa – Ipse dixit
Faccio l’amore con gli occhi.
Faccio l’amore con gli occhi.
Un nome deve essere la descrizione dei sentimenti, il riassunto di una vita, l’indice di un’esistenza, la carta di identità di una persona, il salve di un individuo, la traduzione a lettere di tutto quello che siamo.Dentro un nome ci si deve riconoscere, ci si deve sentire raccontati, ci si deve girare con interesse quando lo si sente, lo si deve pronunciare col cuore quando ci si nomina, lo si deve sentire proprio prima con l’orecchio, poi con il resto del corpo.Per questo non potrò mai chiamarmi con un nome che piaceva ai miei genitori prima ancora che mi conoscessero.
La favola è Poesia e se l’uomo la perde è irreparabilmente perso come uomo.
PalleLa parola può assumere diversi significati.In senso puramente anatomico, volgarmente rappresentano parte degli organi genitali maschili.In senso propriamente “oggettivo”, il termine (singolare) rappresenta una sfera, per lo più di gomma o di cuoio, con cui si gioca.In senso figurato, avere le palle (o coglioni, o attributi) è caratteristica propria di colui/colei che ha coraggio, fegato di dire o fare qualcosa. Dote in via di estinzione.
Ora basta con le menzogne.
Quello dell’architetto è un mestiere antico come cacciare, pescare, coltivare ed esplorare. Dopo la ricerca del cibo viene la ricerca della dimora. Ad un certo punto, l’uomo, insoddisfatto dei rifugi offerti dalla natura, è diventato architetto.
Niente potrà cambiare il mio amore per me stessa perché io me la sono sudata la vita.