Rita Lombardi – Figli e bambini
Che mondo stiamo lasciando ai nostri pargoli se continuiamo così?
Che mondo stiamo lasciando ai nostri pargoli se continuiamo così?
Urlare per farsi obbedire dai figli è come suonare il clacson per far sterzare la macchina, e di solito ottiene lo stesso risultato.
Quante volte da piccoli correvamo nel blu, occhi chiusi e braccia aperte, il vento che accarezzava il corpo, volare via con il pensiero, e sfidare la più alta fantasia, raggiungendo altezze visibili solo alla purezza dell’innocenza.
I figli dei campioni son tutti delusioni.
L’allegria e la tenerezza che brillavano negli occhi di Sereza si spensero sotto lo sguardo del padre, e il bambino chinò il capo. Il padre prendeva con lui sempre quello steso tono che Sereza ben conosceva e che aveva anche imparato a imitare: gli parlava – così sembrava a Sereza – come se si fosse rivolto a uno di quei ragazzi immaginari che si trovano nei libri e che non somigliano ai veri ragazzi. E Sereza si sforzava, quand’era col padre, di parere uno di quei ragazzi dei libri.
Tra cento anni forse non ricorderai il mio viso, ma avrai con te ogni mio sorriso.
Tutti i bambini sono belli non esiste un bambino brutto… esiste però tanta gente brutta.