Rita Lombardi – Stati d’Animo
Meglio la mia impreparazione che la genialità arrogante e presuntuosa.
Meglio la mia impreparazione che la genialità arrogante e presuntuosa.
Una buona parte della mia vita, trascorsa a preoccuparmi sempre degli altri. Comportarsi in un certo modo, per non deludere mai nessuno, per essere sempre quasi perfetta (non credo nelle perfezione). E poi rendersi conto di aver sprecato solo tanto tempo ed energie, perché ho dimenticato che prima degli altri c’ero io.
Lacrime amare, lacrime silenziose, scese durante una notte buia. Inutili lacrime che non risolveranno niente. Lacrime calde, che ti rigano il viso e ti rovinano il trucco. Lacrime trattenute da troppo. Lacrime che si portano via troppe cose, che volevi non finissero mai; ricordi, parole, speranze costruite in così tanto tempo e perse in troppo poco. Lacrime che ti prometti non scenderanno più per cose così futili, ma lacrime che si ripresenteranno ogni volta.
Esistono sconfinate praterie emotive invisibili agli occhi dell’insensibile.
Sicuramente devo avere un cuore piccolissimo. Perché nel mio cuore le persone che ci stanno dentro si contano sulle dita di una mano. E quando anche queste mi tradiscono mi limito a fare un po’ di spazio in più. Il mio cuore è piccolissimo, ma ci si sta comodi.
Noi viviamo in un tempo incerto nel buio della violenza ai margini della morte, solo il nostro amore è luce, una tenue luce tra il buio profondo, che illumina l’intero universo. i nostri cuori battono all’unisono tra costellazioni e pianeti, noi ci amiamo dalla notte dei tempi, niente e nessuno può distruggere questo legame, rimarrà tra le infinite galassie colorate.
Perché la gente ha pudore, quasi timore della cosa più naturale al mondo, essere se stessa? Come se io avessi vergogna di respirare, di camminare, di vedere. Si vive con tutti quegli abbracci mancati, quegli sguardi deviati, quelle parole abortite in gola, quei vaffanculo smorzati tra i denti. Se imparassimo a svestirci dell’opinione altrui indossando il cuore, vivremmo la nostra vera vita, non quella che per inerzia abbiamo creduto di vivere finora.