Roberta Milletarì – Tristezza
Vorrei solo prendere il dolore, strapparlo e buttarlo via nel mare.
Vorrei solo prendere il dolore, strapparlo e buttarlo via nel mare.
La tristezza non la riesci a coprire con nessuna maschera.
Le stagioni astronomiche non sempre coincidono con quelle emotive, ci sono inverni che sembrano primavere, e ci sono primavere che hanno i colori cupi dell’inverno.
Talvolta odiamo qualcuno solo perché si rivela diverso da come lo avevamo immaginato, non è colpa sua, ma nostra che immaginiamo ciò che vorremmo che fosse e che, invece, non è.
Giorno per giorno mi accorgo di quanta ipocrisia si nota per ogni volto che mi passa dinanzi; di quanta falsità sono costretto a sopportare, specie da coloro i quali applicano un finto affetto e ti illudono dicendo: “ci tengo”, o strumentalizzano nel dire T. V. B., e infine di quante giraparole sento e quasi tocco con mano; non è solo purtroppo uno stato d’animo che ho, ma quasi un’agonia, un peso che mi tormenta e a volte mi porta ad assumere un’altra personalità, che non è mia, e che non mi appartiene. Guardiamoci dunque senza temere e deponiamo solo la fiducia in noi stessi.
Un cuore spezzato fa male, ma non smette un solo istante di battere. In silenzio guarisce e poi aspetta di tornare ad accendersi e a pulsare tumultuoso, perché lui sa che per quanto possa far soffrire, l’amore è l’unica cosa che ci rende vivi.
Chi mangia il frutto della sofferenza ne riscontra l’immediato e dannoso effetto.