Roberto D’Agostino – Stati d’Animo
Immerso in un manto rosso si muovono in me dolci pensieri che aleggiano nello spirito come mare in tempesta ed attendendo la quiete, resisto ai canti delle sirene di Ulisse.
Immerso in un manto rosso si muovono in me dolci pensieri che aleggiano nello spirito come mare in tempesta ed attendendo la quiete, resisto ai canti delle sirene di Ulisse.
Chi ero? Una bambolina di porcellana, che cadendo è andata in mille pezzi. Chi sono? Una giovane donna, che partendo dalle fondamenta ha saputo ricostruire se stessa. Chi sarò? Il futuro, è un enigma per chiunque. Al momento, posso solo immaginare la donna completa che un giorno sarò.
Non comprendo l’assurdo bisogno di etichettare tutto, rapporti, esseri umani, sentimenti, la necessità di ingabbiarli in anguste definizioni. Ho sempre amato tutto ciò che non abita nelle parole, non intendo l’indefinito, ma l’indefinibile.
Chi s’attrista pensando all’ozio, non può essere ozioso, e desto è colui che crede di dormire.
Non sono perfetta, ho mille difetti, ma dove la trovi una uguale a me?
Non siamo nati per morire. Non siamo nati per soccombere ne per adeguarci o acconsentire sempre. Siamo nati principalmente liberi, liberi di essere noi stessi. Siamo nati per essere felici e per scegliere la vita che più ci appartiene. Siamo nati per amare ma anche per sentirci amati… Siamo nati per vivere al massimo.
Non avevo più avuto il tempo di specchiarmi. Tutti questi anni, passati senza desideri, senza impulsi. Sola, senza un sorriso. Stamattina mi son detta: che voglia di amare, di gridare, di gioire. Avrei voluto giocare con la mia immagine allo specchio. Non c’è più tempo, dissero i miei occhi. E mentre soffocavo un pianto silenzioso, le mie rughe risolvevano l’enigma della mia disperazione. Quanti anni? Potrebbero essere cinque, come sessanta. Ho soffiato via la mia vita per distrazione, e gli anni mi hanno attraversato dentro, togliendomi ciò di cui più avrei avuto bisogno: la coscienza, la possibilità di una scelta.