Roberto Gervaso – Religione
Per alcuni la religione è un’ancora, per altri un cappio.
Per alcuni la religione è un’ancora, per altri un cappio.
Non si può essere giusti solo con quelli che si amano. Anzi, si può, solo che non conviene mai. Più grandi sono il potere e l’autorità che lo fanno, più grande è la catastrofe che ne consegue.
V’è infinitamente più carità delle anime e fede nel mio non credere che in tutti i gesti e le parole che sciorinate nei vostri templi che trasudano sangue.
Ed alla fine, ognuno a modo suo e secondo il proprio punto di vista, bene o male siamo tutti più o meno credenti. È inevitabile, fa parte della natura umana. E lo stesso vale pure per gli atei o cosiddetti tali, giacché anche il non credere è, alla sua maniera, una credenza.
È proprio la religione vera quella che non occorre professare ad alta voce per averne il conforto di cui qualche volta – raramente – non si può fare a meno.
La domanda non è “Dio c’è, Dio non c’è” questo divide. La domanda è “Hai cuore e amore da dare?”.
In ogni petalo di fiore in ogni essere vivente percepisco la tua forza, il sentore della tua onnipotenza, l’amore del tuo cuore mio Signore.