Roberto Giusti – Morte
Dolore. Lacrime. Sangue. Silenzio… Morte e Pace. Fine.
Dolore. Lacrime. Sangue. Silenzio… Morte e Pace. Fine.
A mal mortale né medico né medicina vale.
Lo vedete come mi avete ridotto? Il sacrificio che ho compiuto per mantenervi al sicuro… Ve ne importa qualcosa? Non siete altro morti che camminano. Tutti quanti. Cadaveri da gettare nell’abisso. Sono l’unico vivo in questa città, e mi uccidete lentamente.
Ridi e parli d’amore, piangi e muori nel cuore.
La “solitudine” è una strada notturna, costellata di stelle cadenti.Loneliness is a nocturnal way sprangled of fallen stars.
L’uomo non dovrebbe credere ai fantasmi, specie dei non defunti.
Nella morte non c’è niente di triste, non più di quanto ce ne sia nello sbocciare di un fiore. La cosa terribile non è la morte, ma le vite che la gente vive o non vive fino alla morte. Non fanno onore alla propria vita, la pisciano via. La cagano fuori. Muti idioti. Troppo presi a scopare, film, soldi, famiglia, scopare. Hanno la testa piena di ovatta. Mandano giù Dio senza pensare, mandano giù la patria senza pensare. Dopo un po’ dimenticano anche come si fa a pensare, lasciano che siano gli altri a pensare per loro. Hanno il cervello imbottito di ovatta. Sono brutti, parlano male, camminano male. Gli suoni la grande musica dei secoli ma loro non sentono. Per molti la morte è una formalità. C’è rimasto ben poco che possa morire.