Rosa Ramirez – Accontentarsi
Non rovinarti la vita per motivi insignificanti, lascia perdere, perché chi ci resterà male sei tu, a nessuno importerà se sei felice o meno.
Non rovinarti la vita per motivi insignificanti, lascia perdere, perché chi ci resterà male sei tu, a nessuno importerà se sei felice o meno.
Niente ha più valore di un semplice “ti voglio bene”, semplice solo se è pronunciato con un cuore sereno e sincero, con delle parole dette con l’anima. Tanti sono i “ti voglio bene” che si possono dire spesso più e più volte, in tanti si deteriorano perché sono detti senza sentirli, non sono detti con sincerità. Voler bene invece, è per sempre perché nel cuore delle persone per bene ci sono i sentimenti veri.
Oggi il mio pensiero è per te. Sì, per te, mare. Mare che mi regali delle bellissime emozioni e sensazioni quando sto vicino a te, a volte sei così sereno, tranquillo, a volte sei arrabbiato, infuriato. Ma tutto questo ti appartiene e sei bello così, perché mi regali questa fantastica magia che mi fa sentire viva, emozionata e incantata quando ti guardo. Quanta bellezza ha il nostro mondo, questo mondo che dovremo curare come la nostra vita.
Accontentati di quello che la vita ti ha dato, sarai il più felice degli uomini.
Cammino con i miei pensieri, avvolte stanca, ma dalla terra non mi sollevo, ma resto attaccata. Attaccato fino a l’ultimo filo d’erba, Perché mi sento un fiore che ha bisogno di acqua, ha bisogno della notte per chiudersi e proteggere il candore per il giorno che viene, ha bisogno del sole per essere accarezzata e preso tra le mani. Quanti pensieri vanno e vengono nella notte e quanti si perdono nella notte! Si cancellano e non ricordo più chi sono stata in quell’attimo che è passato, ma l’alba mi mi porterà un nuovo giorno.
Chi si accontenta delle briciole è perché si sfama da un altra parte.
Rimpiango i tempi in cui le liti cominciavano con una scazzottata e finivano in un bar a bere tutti insieme, quelli in cui si corteggiava per arrivare al primo bacio e non si dormiva la notte se ciò avveniva. I tempi in cui bastava un pallone e dei perfetti sconosciuti cominciavano un’amicizia che sarebbe durata nel tempo e quelli in cui la lealtà e il rispetto erano la prima cosa che ti insegnavano a scuola. Rimpiango i tempi in cui la speranza era l’ultima a morire e la vita era bella da vivere, dove parlare a quattrocchi era l’unico modo per comunicare, quando i silenzi erano fatti di parole e il cuore batteva per amore e non per sesso.