Rosanna Russo (RosEgypt) – Sogno
Il confine tra cielo e mare è acquerello per dipingere sogni.
Il confine tra cielo e mare è acquerello per dipingere sogni.
i sogni appartengono ai grandi e ai piccoli. Sono di tutti anche se sono irraggiungibili come le stelle, ma è bello sapere che sono lassù quando alzi gli occhi “sono la porta d’ingresso dei desideri e solo attraverso questi si può conoscere l’infinito. Nell’estremo limite del mondo dove il cielo si confonde con la terra c’è l’albero dei sogni. Ogni foglia è un sogno, che nasce dal ramo della vita, cresce, si stacca con il vento d’autunno, scivola leggera a terra, si ricompone ad essa, ritorna a farne parte. Ogni sogno perduto parte di noi, della nostra storia, una luce che guardando indietro riesci ancora a vedere, una stella che ha guidato il tuo cammino. L’importante e non fermarsi mai ci saranno altre stelle ed altri sogni, ma il sentiero si farà più sicuro, la terra più solida, le nebbie del sogno acquisteranno consistenza e verità e quando arriverai infine all’albero saprai che valeva la pena anchesolo di sognare.
Sognare e ricordare di aver sognato è come vivere molte vite; avere questo privilegio mi fa sentire immortale…
Nella vita non conta custodire segretamente un sogno nel cassetto! Conta inseguirlo, crederci davvero e con tutte le forze avverarlo, senza pensare ne i se, ne i ma, ne i forse. Bisogna ascoltare soltanto il cuore. Perché l’importante non sono le opinioni degli altri, ma cosa ti rende felice e sereno, conta cosa è importante per te, tutto il resto, il chiacchiericcio, le parole vane, sono aria portate via dal vento sono cose di poco conto per la tua felicità. La felicità è solo nelle tue mani, non importi limiti per paura di non farcela, ascolta e segui la strada del tuo cuore, non deludere te stesso per accontentare gli altri lo rimpiangeresti ogni giorno!
Mi ritrovai a pensare che, sebbene il tempo si ostinasse a scorrere impertinente pretendendo di avere ragione, nessun passaggio di luna sarebbe stato sufficiente ad allontanarmi dai miei sogni. Essi rappresentavano il mio destino. Essi erano la mia ancora di salvezza. Piegai il foglio e scesi di corsa quelle scale. Era giunto il tempo di correre. Correre incontro al vento che tanto a lungo avevo evitato. Correre lungo strade affollate di passioni e desideri. Correre attraverso ricordi da non cancellare, colori da non dimenticare, lacrime per rinfrescare il volto. Adesso ogni cosa aveva il colore del respiro che, impetuoso, arrivava a ricordarmi che il cuore palpita solo quando l’anima trova il coraggio di sognare ancora.
Forse, dopo tutto, se sogniamo troppo non vogliamo davvero quello che stiamo sognando. Ci piace sognare, ecco tutto. Ed è un peccato, perché non si vive ad occhi chiusi.
Sognatori affranti popolano di luci pensanti la notte e sono le lampadine le vere ideatrici dei sogni!