Rosario Cauchi – Società
Chi lavora crea ricchezza, chi fa politica realizza sprechi.
Chi lavora crea ricchezza, chi fa politica realizza sprechi.
Siamo una generazione che è stata un po’ schiacciata. Ma dopo Tangentopoli, che è stato un trauma, abbiamo cominciato a svegliarci anche noi.
Non ho niente contro i Vietcong, loro non mi hanno mai chiamato negro.
Quante persone incerte dubbiose, va creando la cultura del dubbio, oggi in voga.
“Sei un repubblicano?””Repubblicano […] sì. Ma non significa nulla. Res publica, la cosa pubblica. Chiunque si interessi alla cosa pubblica può definirsi repubblicano. Anche i re sono repubblicani.””Bene! Quindi sei un democratico?””No.””Cosa? Forse un monarchico?””No.””Costituzionalista?””Dio non voglia!””Vorresti una forma di governo mista?””Meno che mai…””e allora cosa sei?””Un anarchico…””Ah, […] capisco. Sei ironico.””Assolutamente no. Ti sto dando la mia seria e ponderata professione di fede. Sebbene un fervente sostenitore dell’ordine, io sono – nel più forte significato del termine – un anarchico.”
La letteratura (e forse solo la letteratura) può creare degli anticorpi che contrastino l’espandersi della peste del linguaggio.
Un popolo disperato non accetta il confronto, non scende in piazza a cantare, non discute per migliorare, un popolo disperato ha bisogno di rivoluzione.