Rossana Emaldi – Anima
Se l’anima ti suggerisce una poesia, tu recitala con il cuore, non con le labbra.
Se l’anima ti suggerisce una poesia, tu recitala con il cuore, non con le labbra.
Quando una vibrazione musicale giunge ai margini dell’anima, si riesce ad intravedere la luce della sua purezza.
Le persone vanno valorizzate quando ci sono, non quando le abbiamo perse.
Ho lasciato la porta socchiusa mentreun venticello caldo entrava da essa,uno splendido tepore mi ha avvoltoed io mi sono lasciata riscaldaree cosi piano piano mi sonoaccoccolata come fa un gattosotto un bellissimo caminettoacceso, ma il fuoco lentamente ea poco a poco si è spento, lasciandosolo brace e nulla più, ma la portaormai era aperta e da essa altriventicelli sono entrati, piccoli teporisenza alcun conto, come lampi nelbuio che durano un istante. Ora chemi guardo attorno e vedo la veraportata dei lampi, non me ne curoho chiuso la porta serrandola adovere, basta spifferi che duranoun istante e tempo di cercare untepore più Grande, Unico ed Immenso.Ho chiuso la porta per non riaprirlapiù, ed andando al mio giaciglio unsorriso nasce in me.
A cosa serve saziare la carne se poi l’anima muore di fame?
La sensibilità urla dentro il silente tempo.
Lentamente, con una calma e una razionalità che temevo aver perduto, sto tentando di ricomporre…
Quando una vibrazione musicale giunge ai margini dell’anima, si riesce ad intravedere la luce della sua purezza.
Le persone vanno valorizzate quando ci sono, non quando le abbiamo perse.
Ho lasciato la porta socchiusa mentreun venticello caldo entrava da essa,uno splendido tepore mi ha avvoltoed io mi sono lasciata riscaldaree cosi piano piano mi sonoaccoccolata come fa un gattosotto un bellissimo caminettoacceso, ma il fuoco lentamente ea poco a poco si è spento, lasciandosolo brace e nulla più, ma la portaormai era aperta e da essa altriventicelli sono entrati, piccoli teporisenza alcun conto, come lampi nelbuio che durano un istante. Ora chemi guardo attorno e vedo la veraportata dei lampi, non me ne curoho chiuso la porta serrandola adovere, basta spifferi che duranoun istante e tempo di cercare untepore più Grande, Unico ed Immenso.Ho chiuso la porta per non riaprirlapiù, ed andando al mio giaciglio unsorriso nasce in me.
A cosa serve saziare la carne se poi l’anima muore di fame?
La sensibilità urla dentro il silente tempo.
Lentamente, con una calma e una razionalità che temevo aver perduto, sto tentando di ricomporre…
Quando una vibrazione musicale giunge ai margini dell’anima, si riesce ad intravedere la luce della sua purezza.
Le persone vanno valorizzate quando ci sono, non quando le abbiamo perse.
Ho lasciato la porta socchiusa mentreun venticello caldo entrava da essa,uno splendido tepore mi ha avvoltoed io mi sono lasciata riscaldaree cosi piano piano mi sonoaccoccolata come fa un gattosotto un bellissimo caminettoacceso, ma il fuoco lentamente ea poco a poco si è spento, lasciandosolo brace e nulla più, ma la portaormai era aperta e da essa altriventicelli sono entrati, piccoli teporisenza alcun conto, come lampi nelbuio che durano un istante. Ora chemi guardo attorno e vedo la veraportata dei lampi, non me ne curoho chiuso la porta serrandola adovere, basta spifferi che duranoun istante e tempo di cercare untepore più Grande, Unico ed Immenso.Ho chiuso la porta per non riaprirlapiù, ed andando al mio giaciglio unsorriso nasce in me.
A cosa serve saziare la carne se poi l’anima muore di fame?
La sensibilità urla dentro il silente tempo.
Lentamente, con una calma e una razionalità che temevo aver perduto, sto tentando di ricomporre…