Rossana Emaldi – Figli e bambini
Con i figli, quando non sai cosa dire, parla di te ti ascolteranno.
Con i figli, quando non sai cosa dire, parla di te ti ascolteranno.
Un matrimonio non si può mai dire pienamente riuscito neppure quando dura tutta la vita. Anzi, a volte sono i peggiori, perché la convivenza è fatta di convenienza e di tante altre componenti a cui manca il più importante: l’amore.
Per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che cammina a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora. In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell’essere padri: che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perché tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacché è scritto nella terra.
Nel dormire siamo sinceri, ci avviciniamo ai bambini. Perché stringiamo ancora. Sogniamo ancora.
La politica è una motrice di un treno in discesa, senza conduttore e senza freni.
Quando non sai che pesci pigliare, prova ad andare a funghi.
Ai figli racconteremo tutta la vita favole, delle quali cambieranno solo trama e personaggi.