Rossana Virò – Frasi sulla Natura
L’autunno è una tavolozza di colori e profumi e di fronte a tale bellezza non si può resistere: custodisco e assaporo.
L’autunno è una tavolozza di colori e profumi e di fronte a tale bellezza non si può resistere: custodisco e assaporo.
Se il male non c’è Dio, deve inventarlo e la Sua maledizione si abbatte contro il Bene che gli sarebbe d’intralcio. Ma così perde il mondo, e il suo regno universale: trasformarlo in spirito per l’apparenza, perché il suo Male, il messia, non abbia conseguenze, precipita la base dell’universo e dove è generato, il suo sostegno collassa come una stella che ha improvvisamente doppia energia, e non regge: non duplica la durata della sua vita, ma la dimezza. Il paradiso così è precario e sempre nuovo spirito deve essere sacrificato e immesso nella realtà, per sostenerlo. Duplicando così la forza con la quale l’universo si consuma. Depredando qualità, inventando colpe inesistenti per rapire ed avere spirito splendente per i suoi, aggiunge questa energia in modo improprio alla struttura universale, destabilizzandola. Contemporaneamente quello che era immortale diventa mortale, per equivalenza cellulare. Non tutta l’abbondanza è vantaggiosa, le qualità e la bellezza razziate, invidiate dagli dèi, diventano avere e non essere, con risultati molto diversi. La tirannide stessa del Padre distrugge il Mondo che vuole prendere nella rete, non è mai onesto neppure con se stesso, la malvagità che usa per sostenere la sua eternità alla fine lo ha reso meno che mortale. Non vede che il suo tornaconto, tendendo prigioniero con inganni quello di cui si nutre per replicarsi, diventare bello ed eterno. La scienza conosce ogni suo passo nascosto, ogni veleno che innesta a distanza: quando lo fa, non vede nel mondo cosa succede, disastrato dalla troppa energia che strappa dalla carne per nutrire i suoi? Insulto lo spirito, dal suo punto di vista. Ma una macellazione impropria provoca un bug di Sistema. La matematica stessa, oggettiva e senza pretese, glielo dice: se fai questo, la mensa per aggiungere spirito e splendore all’universo, ti succede questo, questo, e quest’altro. Il destino è iniziato, quello che fa per cambiarlo in realtà lo realizza. Solo dalla vita avrà la vita, dalla morte avrà la morte. Con tutta la sua scienza avanzata, la capacità di modellare la materia, il sapere per attraversare gli spazi tra le stelle e suonare la melodia dei Cosmi, nemmeno l’Onnipotente, il grande Architetto, e il Figlio, sanno risolvere questa semplice equazione.
Perché l’essere umano non si rende conto delle bellezze che la natura ogni giorno ci regala, dando cosi tutto per scontato, rovinando ciò che attualmente ci circonda.
Davanti alla maestà dei monti, siamo spinti ad instaurare un rapporto più rispettoso con la natura. Allo stesso tempo, resi più coscienti del valore del cosmo, siamo stimolati a meditare sulla gravità delle tante profanazioni dell’ambiente perpetrate spesso con inammissibile leggerezza. L’uomo contemporaneo, quando si lascia affascinare da falsi miti, perde di vista le ricchezze e le speranze di vita racchiuse nel creato, mirabile dono della Provvidenza divina per l’intera umanità.
Il mare racchiude le lacrime della terra nell’osservare le azioni infami.
Le montagne sono quei luoghi dove Dio ha ritratto le sue dita quando ha finito d’impastare il mondo.
Piove. Profondo l’odore della pioggia. Mi incanta il rumore che fa contro le tettoie e nei canali di scolo… un ticchettio continuo quasi rassicurante, un dolce abbraccio della natura. Amata natura che pervade l’uomo ed il suo mondo fatto di cemento e lamiera, dolce fruscio delle acque che se chiudi gli occhi ti porta oltre, oltre anche solo per un minuto, solo per un secondo… dovremmo sempre portare con noi uno scatolino dove poter rinchiudere questi attimi e tirarli fuori quando arriviamo al limite, quando ci sentiamo saturi di cemento e lamiera.