Rossana Virò – Vita
Raggiungere un obbiettivo nella propria vita è entusiasmante, anche se il vero fascino è nel percorso.
Raggiungere un obbiettivo nella propria vita è entusiasmante, anche se il vero fascino è nel percorso.
Il finale di questa commedia è l’invalicabile per il vivo, l’aldilà per il morto!
Bullandosi del fango che gli tirano addosso, con un desiderio d’evasione che rimane inespresso, si trascina lungo la via chiamata vita, aiutando coloro non in grado di sopportare.
Io non posso ammettere, non posso in nessun caso accettare la teoria di Keis, che, cioè, tutta la nostra concezione del mondo esteriore derivi unicamente dalle nostre impressioni. Il concetto dell’essere non ci viene dai sensi, giacché non abbiamo un organo speciale che ci trasmetta questo concetto.
Il passato è ormai “passato” e da questo nostro tempo presente possiamo solo imparare le lezioni che la vita ha voluto impartirci, niente di più.
La vita è come il pedalò. Più pedali, più l’America si allontana.
Il problema dell’apparenza è che è troppo appariscente. Il problema dell’essenza, è che è troppo essenziale, così essenziale da non aver nessun significato da sola. È proprio il non comprendere e intuire l’essenzialità dell’apparenza, – condizione prima senza la quale non si potrebbe manifestare la vita, e l’essenzialità del pregiudizio, come meccanismo mentale di riduzione della complessità del reale, “essenziale” alla sopravvivenza mentale e quindi fisica dell’individuo – che fa di te e dei tuoi servili e accondiscendenti commentatori dei superficiali, proprio per il fatto di negare stupidamente quella che voi chiamate apparenza, e con questa l’essenzialità stessa dell’apparenza.