Rudyard Kipling – Figli e bambini
Nella scelta dei loro balocchi gli uomini sono irrazionali come i bambini.
Nella scelta dei loro balocchi gli uomini sono irrazionali come i bambini.
Non puoi distinguere il figlio di un milionario da quello di un miliardario.
Dico: “Certo, Mamma. Scusami, ho un sonno tremendo.” Mi metto a letto e prima di addormentarmi parlo mentalmente a Lucas, come faccio da molti anni. Quello che gli dico è più o meno la stessa cosa di sempre. Gli dico che se è morto, beato lui, e che vorrei essere al suo posto. Gli dico che gli è toccata la parte migliore e che sono io a dover reggere il fardello più pesante. Gli dico che la vita è di un’inutilità totale, è nonsenso, aberrazione, sofferenza infinita, invenzione di un Non-Dio di una malvagità che supera l’immaginazione. Sarah non la rivedo più. Certe volte mi sembra di riconoscerla per strada, ma non è mai lei.
Credevo di aver capito il tuo percorso figlia mia, ma mi sto perdendo dietro la tua scia, ciò mi fa impazzire, aspettami, spiegami, parlami negli occhi.
Un figlio è un eterno bambino.
Sei l’amore che non ha tempo. Sei il desiderio di conoscere il valore di un figlio.
I figli? Molto spesso io i miei figli, nonostante abbiano diciannove e quindici anni, li guardo e mi dico, “i miei figli!”. Chissà che occhi ho in quei momenti.