Sabrina Mori – Stati d’Animo
È una vita al confine la mia. Costantemente in cerca del mio baricentro, annaspo in questo grigiore che mi fa desiderare di cadere.
È una vita al confine la mia. Costantemente in cerca del mio baricentro, annaspo in questo grigiore che mi fa desiderare di cadere.
A volte dietro ad un’immagine felice, dietro un sorriso ed una carezza nascondiamo tanti stati d’animo. Nessuno mai potrà leggere e capire ciò che si cela dietro, solo il cuore di chi vive questo saprà che a volte è tutto un’illusione.
C’è chi il tempo lo affida al rumore meccanico di un orologio, c’è chi il tempo lo vede sempre rinchiuso dietro una piccola parete di vetro o come come un fiume che trascina le sue acque fino al mare continuando a vivere in esso eternamente. A volte, il tempo sembra che non passi, è come una rondine che fa il nido sulla grondaia, esce ed entra, va e viene, ma sempre sotto i miei occhi. E quando cose accadono, sempre quando non è il momento giusto, forse perché solo allora avevano la possibilità di dimostrare la loro importanza, e oggi tra l’erba verde sulla riva bagnata dei miei ricordi si sono liquefatti gli anni che nessuno riesce a fermare mai.
Ho capito che non sono come certe persone. Non voglio esserlo. Non che loro siano sbagliate ed io giusta. No. Siamo diverse. E mi sta bene. E nel momento in cui lo comprendi ti senti leggera. Leggera dentro. Meravigliosa quasi. Ed io voglio restare così sempre. Un po’ ingenua, a tratti sognatrice e bambina. Una persona che canta coi bimbi, che urla se arrabbiata e poi piange. Una persona che ci crede, crede in ogni cosa. Che in ogni cosa mette il cuore. Che è dentro tante infinite storie, ma che sa, lo riconosce, che la sua è particolare, è bella e semplice. È semplicemente tutta sua.
Non amo mai le persone a caso e non scelgo mai di tenerle vicino solo perché così deve essere. Mi piace stare bene con chi ho a fianco ed è una cosa che ho imparato solo dopo aver imparato a stare bene con me stessa.
Forse niente sarà più come prima, quando passi dentro a quel periodo chiamato “delusione” nulla dopo appare più come lo hai lasciato. Improvvisamente riesci a leggere sui volti quello che avresti dovuto capire prima. Riesci a scorgere quasi impercettibilmente il buono che credevi ci fosse in quelle persone. Da quel giorno sarai più diffidente, ti fiderai di più del tuo istinto e non ascolterai più le parole, ma prima di crederci aspetterai i fatti.
La semplicità vive in quelle cose che osservi di sfuggita, ma che spesso non noti e non ti fermi mai un po’, solo quel po’ che basta per darle la giusta importanza. Ti rendi conto di loro quando non le hai più, allora le cerchi e ti rendi conto che non solo ti mancano quelle ma sembra ti manchi tutto.