Sabrina Mori – Tristezza
Come fosse l’ombra di se stessa usava farsi chiamare “Lei”, prigioniera di un’invisibile forza, che giorno dopo giorno l’attirava sempre più verso il suo gelido abbraccio.
Come fosse l’ombra di se stessa usava farsi chiamare “Lei”, prigioniera di un’invisibile forza, che giorno dopo giorno l’attirava sempre più verso il suo gelido abbraccio.
Ho tolto la maschera, insieme ai miei sorrisi finti. Stavolta sono andata oltre! Oltre l’ira e le lacrime. Voglio fortemente riuscire ad amarla questa vita con tutte le sue ansie e delusioni.
Forse essere tristi è proprio questo. Sentire il cuore immobile, la mente che elabora centinaia di pensieri che non riescono a tradursi in parole, l’equilibrio spezzato…
Ho visto sguardi persi nel vuoto colmi di tristezza, solitudine e sconforto disorientati da un futuro privo di certezze e speranze.
Il problema non è che non mi vedi è che non mi vuoi vedere!
Provate mai a guardarmi negli occhi prima di chiedere “Come stai”?
Ognuno di noi ha un lato oscuro. C’è chi lo mostra, e causa dolore agli altri, e c’è chi lo nasconde, e subisce il suo dolore senza coinvolgere nessuno.