Saimon Pace – Abbandonare
Chi abbandona se stesso, non conosce le gioie della vita.
Chi abbandona se stesso, non conosce le gioie della vita.
È divertente osservare come, a seconda della convenienza o meno, certe manifestazioni di disgusto vengono scambiate per manifestazioni di elogio e amore o amor perduto. Non si può far cancellare la memoria da macellai pazzi e poi pretendere un’altra volta nella storia, di ottenere i risultati sperati. Ci sarà sempre quell’incomodo, quella spina nel fianco, quel dolore soffocato, nelle pieghe del regno ora eterno, che ogni tanto scuoterà menti e coscienze, sulla via della vita. Non è amore, non è odio, è qualcosa che segue una Legge a parte, è qualcosa che purtroppo non si impara, si vive e basta o si muore e basta, i messaggi subliminali del rifiuto (buttalo via, ma è da non sottovalutare) sono manifestazioni di schifo e non di amore o amor perduto. Se si vuole cancellare un ricordo, non vale il principio dell’osmosi psichica per cui cerchi di far tabula rasa all’altro, a cui non interessi, per dimenticare tu, peggiori solo la situazione e ne crei molte altre di riflesso che possono diventare ingestibili.
Tutto ciò che lasciamo andare non potrà mai più ritornare, lascerà solo un’impronta nel cuore che non si potrà mai cancellare.
Una vita retrospettiva non vive del presente e non si proietta verso alcun futuro!
Là dove inizia un abbandono, inizia quella strana “autodistruzione” di sé stessi.
Peggio del lasciare una persona che hai amato con tutto il tuo cuore vi è soltanto il lasciare una persona che ancora ami.
Guai a voi se vi fate imbambolare da chi vi usa e getta. Chi vi usa, getta e poi vi ricerca deve ritrovarvi completamente biodegradati in nuove felicità o quantomeno in nuove realtà.