Salvatore Currò – Accontentarsi
Chiamiate (chiamiamo) princìpi le scuse per la debolezza nell’operare un male desiderato.
Chiamiate (chiamiamo) princìpi le scuse per la debolezza nell’operare un male desiderato.
Prendiamo la vita come vita di petto. I filosofi per quanto sono stati e sono…
Accontentiamoci di ciò che si ha e mai di ciò che si è!
Trovo che vi sia una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi: uno che si accontenta è un uomo felice.
Sarebbe bello se fossi una nuvoletta e vivere solo di sogni, ma dobbiamo tener conto che quando dentro abbiamo la vita, abbiamo la forza di essere tenaci e fiduciosi, può anche venire a bussare alla porta quel vento gelido che sussurra insistentemente, ma noi lo mandiamo via, gli facciamo cambiare rotta, facciamo sì che si disperdi nel nulla, perché la voglia di vivere è così forte, quella luce brillante è così accecante, che nulla può spegnere quella speranza che batte nel cuore ad ogni sospiro. L’uomo si abitua a tutto: anche ai propri dolori. Ma è sempre splendido alzare gli occhi al cielo e guardare le stelle, quasi come recitare una preghiera, nell’attesa che qualcosa cambi e la prossima volta alzare gli occhi al cielo per ringraziare.
Accontentati di quello che la vita ti ha dato, sarai il più felice degli uomini.
Al raggiungimento di un desiderio perseguito ogni lamentela è importuna.