Samuele Bersani – Figli e bambini
Quindi figlio unico giocavo a palla da solo contro il muro e qualche volta paravo, avevo anche una mania: provavo a sentirmi sempre libero.
Quindi figlio unico giocavo a palla da solo contro il muro e qualche volta paravo, avevo anche una mania: provavo a sentirmi sempre libero.
I nostri figli sono il futuro. Il dovere di un degno genitore è di infondere loro moralità, sincerità, correttezza e rispetto per vita altrui.
Conosciamo, fin dai primi istanti della nostra vita, il dolore, quello di una madre. Viviamo perpetuando tale dolore, scordandoci però, che siamo stati concepiti durante il massimo piacere altrui.
Padre e figlio una “guerra” che viaggia su binari infiniti, pensieri diversi, mentalità opposte che si scontrano, epoche diverse. Rabbia, grida che si alzano in volo, chi vincerà? Nessuno, poiché ognuno ha ragione, uno vuole proteggere, aiutare, non far fare gli stessi errori. L’altro vuole farli peché vuole sbattere la testa da solo, sbagliare, da solo, vuole solo un po’ di spazio.
I figli: specchi per un nostalgico ripasso della nostra vita vissuta.
I più felici sono coloro che vivono giorno per giorno come i bambini, portando a spasso le loro bambole che svestono e rivestono, girando con gran rispetto intorno alla dispensa dove la mamma ha rinchiuso i dolci, e quando infine riescono a ottenere quanto desiderano, lo divorano a piena bocca gridando: “Ancora!”.
Ho visto una bambina insegnare ad un adulto come vivere. Con occhi lucidi mi sono soffermato a riflettere, quanta saggezza in quella ingenuità, con quanta dolcezza i bambini ci prendono per mano e arrivano facilmente alla parte migliore di noi. Ho imparato una lezione che nessun laureato potrà mai darmi.