Samuele Bersani – Stati d’Animo
Siamo le campagne vuote per dei trattori senza ruote, distese di maglie da calcio sotto un cielo blu cobalto, io non ho mai rubato niente al mercato o in gioielleria, nel mio paese avevo un posto in polizia.
Siamo le campagne vuote per dei trattori senza ruote, distese di maglie da calcio sotto un cielo blu cobalto, io non ho mai rubato niente al mercato o in gioielleria, nel mio paese avevo un posto in polizia.
E poi ci sono i respiri quelli che ti mozzano il fiato, lacrime che t’inondano il cuore e le tasche che pesano di ricordi che t’accompagnano ovunque vai; ombre cui non sai dare forme, indefinite di perché! Prigioni, che oscurano la mente e lasciano il posto alla rabbia che sfinisce e al rancore che divora l’anima. Combatti, con la tua spada e ti difendi con lo scudo, vuoi riconquistare la pace e l’amore che ti hanno rubato e calpestato; vuoi farli ritornare a rivivere; rivuoi il tuo orgoglio, ferito sotto il colpi del nemico che senza pietà ha infierito e che credevi Amore.
Il buio è una finestra che la notte ha costruito perché vi si affaccino i nostri pensieri più timidi e impacciati, quelli che di giorno si nascondono a tutti.
Non temo il tempo che passa, temo l’oblio dei giorni uguali l’uno all’altro, mentre io potrei non essere più io, ma un corpo reale in una mente astratta.
Mi sono alzata le maniche e ho ricostruito da capo la mia vita, come pochi sanno fare. Ho lottato contro le tempeste di sabbia, a pugni chiusi e denti stretti, con la forza di una donna ferita, quella che che oggi si guarda allo specchio con gli occhi arrossati un po di più ma con l’orgoglio di avercela fatta, per l’ennesima volta.
Cosa fai seduto? Ammazzo il tempo. No, non ammazzi il tempo, ammazzi attimi di te: il tempo non esiste, esisti tu ora, adesso, fa in modo che ogni attimo sia te e non una frazione di tempo, riprenditi ciò che ti appartiene.
Tempo tu che mi ami siediti al mio fianco e parlami di fate poi sorridimi, non chiedo altro.