Sara Tassone – Vita
Ogni giorno riceviamo un regalo, questo regalo si chiama vita. Viviamolo regalando sorrisi ai nostri amici, con la speranza che il signore nostro Dio domani ci dia un altro giorno da vivere.
Ogni giorno riceviamo un regalo, questo regalo si chiama vita. Viviamolo regalando sorrisi ai nostri amici, con la speranza che il signore nostro Dio domani ci dia un altro giorno da vivere.
Non credo che s’invecchi. Credo che quello che capita abbastanza presto nella vita è che ad una certa età ci si fermi, ristagnando.
Da giovani possediamo un orizzonte come recinto, da anziani un recinto come orizzonte.
Intrappolato in un ricordo dal quale non voglio comunque uscire. Vivo insieme a te, quei giorni splendidi, indimenticabili. Vivo quel sogno ad occhi aperti che mi avevi regalato, quell’universo di colori che avevi fatto scendere sul mio mondo grigio, quel sorriso solare con il quale avevi rischiarato le tenebre che mi opprimevano. E non voglio uscire da quel ricordo perché so che fuori da lì non ti ritroverò mai più.Continuo così a vivere una vita che in realtà è già finita…
Cerchiamo di vivere la vita con semplicità, perché molte volte siamo noi a renderla complicata.
Quante volte nella vita si arriva a un bivio? Destra o sinistra, Lascia o raddoppia? Fosse semplice decidere, fosse così scontata la risposta alle nostre domande, ma quando mai lo è? Ci sediamo a quell’incrocio, la testa tra le mani, gli occhi bassi, sulle spalle uno zaino di ricordi, di speranze, di sogni… fotogrammi della nostra vita che ci invadono la mente e il cuore. Eppure dobbiamo alzarci da lì prima o poi, scegliere la strada da percorrere. Il cuore comincia a palpitare, le mani tremano, il respiro diventa affannoso, gli occhi lucidi. La paura ci governa. La paura di sbagliare, di perdere troppo in favore di troppo poco, di essere infelici, di restare soli. Il tempo scorre, e noi siamo ancora fermi lì, senza arte né parte, a subire la vita aspettando che decida lei per noi. Troppo semplice così, no, non funziona! Impariamo a sbagliare per conto nostro, a prendere strade contro mano, a cadere, rialzarci, ripartire. Impariamo il mestiere più difficile del mondo: vivere.
Sogno un mondo sereno, un posto nel quale qualsiasi cosa e qualsiasi persona possano incontrarsi e scontrarsi senza nessuna minaccia e nessun lamento. Sogno un posto ricco, un posto dove tutte le persone valgano più di tutto l’oro della terra, senza distinzione di razza e di ceto sociale. Sogno un posto libero da ogni pressione, libero della facoltà di scegliersi quello che è giusto o meno per se stessi, che la cosa possa piacere o meno agli altri.Sogno un posto lontano dal mondo, lontano dalla schiavitù che da secoli galleggia nell’aria di questa paradossale terra che sciupa i nostri corpi ribelli e condiziona le tiepide brezze che ci circondano. Sogno che un giorno mi svegli e tutto questo sia realtà.