Sarah Cullen – Vita
L’alba.Un nuovo giorno.Nuovi tormenti.Nuovi litigi.Un altro sguardo a un mondoall’apice della sua rovina.Nuove disperazioni.Vecchie guerreche si trascinano ancora oggi.Nuove lacrime.Ancora morti.L’alba.Aspettando la notte.
L’alba.Un nuovo giorno.Nuovi tormenti.Nuovi litigi.Un altro sguardo a un mondoall’apice della sua rovina.Nuove disperazioni.Vecchie guerreche si trascinano ancora oggi.Nuove lacrime.Ancora morti.L’alba.Aspettando la notte.
Guardavo il mio volto e non mi riconoscevo, il viso stanco, il dolore aveva lasciato segni che avevano scavato solchi, ma non erano i segni a spaventarmi, ma rendermi conto di quante lacrime sprecate, di quanti sorrisi persi e quanti giorni buttati via, e mi chiedevo a cosa è servito tutto questo? A nulla. Il tempo è passato, io sono qui e i miei anni migliori li ho lasciati andare via senza viverli.
La vita è una serie di eventi, un misto di paure e scelte, per cui noi, a volte, decidiamo di passare oltre. Quando subiamo un dolore fisico, queste scelte, queste paure, che noi evitiamo, tornano a tormentarci, forse semplicemente perché noi, di fronte al dolore, riusciamo a prendere del tempo per noi stessi. Capiamo, ciò che vogliamo e dobbiamo fare, e finché siamo a casa, magari a patire il male, vorremmo che passasse tutto questo dolore, per poter spaccare il mondo. Poi quando il dolore passa, probabilmente non faremo tutto quello che ci siamo preposti, ma sicuramente muoviamo un passo in avanti, verso un obiettivo. Potrà essere una magra consolazione, ma sicuramente, siamo più forti di prima.
La verità è che non c’è una sola verità. La verità ha mille facce, mille colori. La verità è uno sguardo rivolto al sole troppo accecante per fissarlo a lungo, puoi credere alle ombre che genera o ai scintillii riflessi pur di non lasciarti abbagliare dalla luce che emana. Chiudi gli occhi e vivi della tua verità.
Io cercavo con lo sguardo il senso perché era li, scorreva, ma non volevo perderne la direzione.
La vita ha un solo colore quello dell’Amore.
Guardate le scarpe che indossate. Guardate il sangue che versiamo. Guardate il mondo che stiamo uccidendo. Nello stesso modo in cui è sempre stato. Guardate il dubbio in cui nuotiamo. Guardate i capi che seguiamo. Guardate le balle che abbiamo ingoiato. Ed io non voglio più sentirne.