Saverio Frangella – Tristezza
Se è vero che l’essere buoni ed onesti prima o poi premia, io almeno una piccola parte di quella felicità che mi spetta la voglio ora!
Se è vero che l’essere buoni ed onesti prima o poi premia, io almeno una piccola parte di quella felicità che mi spetta la voglio ora!
Scrivo, scrivo, scrivo, anche questa è una strana forma di sfogo, tirar fuori le parole che stanno nella testa e che devono riuscire a venir fuori, per non soccombere. La vita è strana, quando pensi di aver raggiunto un obbiettivo, ti accorgi invece che è stato solo un sogno, un dolcissimo sogno che ti ha lasciato solo l’amaro in bocca. Chissà come mai molte persone pensano che le cose materiali siano quelle che ti danno più soddisfazione, nell’immediato è vero, ma in un attimo si esauriscono e non lasciano niente di speciale, nel tempo. È la mente che conta, i pensieri, le emozioni, l’affetto incondizionato, tutto ciò che fa parte di quello che non si può toccare, ma sentire, nel cuore. Ammiro chi non si trattiene a parlare dei propri sentimenti, perché da essi trae la propria personalità, che stia bene o no, ma allo stesso tempo dico di fare attenzione, perché potrebbe essere un arma a doppio taglio, per questo poi diventiamo diffidenti verso gli altri.
Ed ancora mi sorprendo, non so come sia possibile restarci ancora male, sentire ancora dolore, dopo tutto quello che ho attraversato e superato, eppure, è così. Ogni volta fa male lo stesso.
Una spalla su cui piangere… una mano alla quale aggrapparmi, uno sguardo per non essere solo… un sorriso per un sorriso… nulla più.
Tanto era il dolore che ha come sentito la vita fermarsi… spegnersi. Una parte di lui morì in quell’attimo e nulla sarebbe più stato come prima, nulla…
E ci sono io nei momenti più tristi, ci sono io quando ho bisogno di un sostegno morale, e ci sono io quando sto male. Ci sono io a tirarmi su il morale, ci sono io quando ho bisogno di piangere e sfogare. Ci sono io quando mi sento sola. Ci sono io. Sempre e solo io a farmi forza e non mollare.
Cammino per strade ormai deserte,la città addobbata a festa già dorme,decorazioni e luci natalizierisplendono ad ogni angoloriportando alla mente tristi pensieri,mi nascondo, da questa felicità non cercata,rifugiandomi nel silenzio della notte,un silenzio freddo come il ghiaccio,pungente come le spine di una rosae vero come le mie lacrime.