Sebastiano Borsatti – Stati d’Animo
Mi sentivo Dio ma come lui sono morto anch’io.
Mi sentivo Dio ma come lui sono morto anch’io.
Solo quando sono solo riesco ad essere me stesso.
Nella mia vita mi sono sempre comportata correttamente, ho sempre dato il cuore per ciò che facevo e che faccio, ho sempre detto quello che pensavo e continuerò a farlo. Ma attenzione, se decido di chiudere con persone che amo, io chiudo per sempre senza dare spiegazioni, perché sono del parere che chi non mi accetta non mi merita.
Ho smesso di cercare, ora preferisco quei gesti fatti di getto, di cuore senza un motivo apparente ma fatti con spontaneità non per dovere ma per piacere.
Voglio essere povero per non essere infelice.
E io ci credo ancora! Credo che scrivere e tramandare ai posteri pace e amore, sia la salvezza dell’umanità. Credo ancora che sia possibile fermare la fame nel mondo, credo che sia possibile fermare le guerre, credo che sia possibile evitare folli spese militari e salvare, invece, vite umane, credo che sia possibile fare ancora rivoluzioni e cambiare sistemi indegni dell’uomo, credo sia possibile innamorarsi ancora.
Ci sono sguardi che fanno fermare il cuore, durano attimi, ma sembra che durino all’infinito, sguardi che ti avvolgono, iniettati d’amore, che ti accarezzano leggeri, ti parlano senza che la bocca pronunci alcuna parola, sguardi che fanno rumore, ti frugano dentro. E ti rubano l’anima, l’abbracciano, la graffiano. Sguardi che ti fanno male e ti restituiscono il respiro da quanto sono belli lasciandoti dentro un’impronta incancellabile e indimenticabile.