Serena Crespi – Abbandonare
E spesso si vuole lasciare tutto, andarsene, fuggire. Ma cosa cambia, infondo il mondo è sempre lo stesso ovunque si vada, sempre… sempre lo stesso.
E spesso si vuole lasciare tutto, andarsene, fuggire. Ma cosa cambia, infondo il mondo è sempre lo stesso ovunque si vada, sempre… sempre lo stesso.
E poi per un istante la verità ti si fa d’avanti agli occhi, è il terrore nella testa, l’angoscia ti pervade, vuoi ritornare nelle tue tenere illusioni ma ormai è tardi. È come essere buttati nudi sotto la pioggia, dopo il tenero torpore di vane finzioni. Consapevoli, che nessuno questa volta ti porgerà un ombrello, ti offrirà un riparo. Soli. Abbandonati.
Forse, allontanando gli altri, vuoi proteggere te stesso dall’abbandono… ma ricorda che, anche se alcuni…
E ho imparato troppo spesso a mie spese che se le cose vanno bene, vanno…
È nel perdersi che si trova qualcosa di nuovo.
Stesa su una botola umida della cantina fissava supina il soffitto con uno sguardo trasognato quasi se dovesse aprirsi uno squarcio di limpido cielo di colore fresco azzurro. Ma solo viscide tenebre pendevano sulle sue uggiose membra.
Mi ha ferito il tuo voltarti, ma la vicinanza non si chiede, ed io non la chiederò.
E poi per un istante la verità ti si fa d’avanti agli occhi, è il terrore nella testa, l’angoscia ti pervade, vuoi ritornare nelle tue tenere illusioni ma ormai è tardi. È come essere buttati nudi sotto la pioggia, dopo il tenero torpore di vane finzioni. Consapevoli, che nessuno questa volta ti porgerà un ombrello, ti offrirà un riparo. Soli. Abbandonati.
Forse, allontanando gli altri, vuoi proteggere te stesso dall’abbandono… ma ricorda che, anche se alcuni…
E ho imparato troppo spesso a mie spese che se le cose vanno bene, vanno…
È nel perdersi che si trova qualcosa di nuovo.
Stesa su una botola umida della cantina fissava supina il soffitto con uno sguardo trasognato quasi se dovesse aprirsi uno squarcio di limpido cielo di colore fresco azzurro. Ma solo viscide tenebre pendevano sulle sue uggiose membra.
Mi ha ferito il tuo voltarti, ma la vicinanza non si chiede, ed io non la chiederò.
E poi per un istante la verità ti si fa d’avanti agli occhi, è il terrore nella testa, l’angoscia ti pervade, vuoi ritornare nelle tue tenere illusioni ma ormai è tardi. È come essere buttati nudi sotto la pioggia, dopo il tenero torpore di vane finzioni. Consapevoli, che nessuno questa volta ti porgerà un ombrello, ti offrirà un riparo. Soli. Abbandonati.
Forse, allontanando gli altri, vuoi proteggere te stesso dall’abbandono… ma ricorda che, anche se alcuni…
E ho imparato troppo spesso a mie spese che se le cose vanno bene, vanno…
È nel perdersi che si trova qualcosa di nuovo.
Stesa su una botola umida della cantina fissava supina il soffitto con uno sguardo trasognato quasi se dovesse aprirsi uno squarcio di limpido cielo di colore fresco azzurro. Ma solo viscide tenebre pendevano sulle sue uggiose membra.
Mi ha ferito il tuo voltarti, ma la vicinanza non si chiede, ed io non la chiederò.