Sergio Romano – Abitudine
Ogni infrazione non perseguita giustifica e incoraggia altre infrazioni.
Ogni infrazione non perseguita giustifica e incoraggia altre infrazioni.
Abbandonarmi alla disperazione? No, preferisco la tentazione anche se dovrò passare dalla dannazione!
Nel fare la fila gli inglesi sono imbattibili: ogni inglese è l’inizio di una fila.
All’origine dello spread è la distanza tra il “dacci oggi” e “il nostro pane…”
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
Si difende dal macigno della noia chi apporta anche solo piccole modifiche agli standard quotidiani.
Ciò che più spaventa l’uomo non sono le droghe e l’alcool ma l’ignoto e le…