Silvana Stremiz – Amico
Restare amico di colui che ti adora in continuzione è cosa facile. Più difficile risulterà restare amico di chi ti avrà giudicato.
Restare amico di colui che ti adora in continuzione è cosa facile. Più difficile risulterà restare amico di chi ti avrà giudicato.
Io non so come farei senza te…
Caro amico, davanti a quel portone, pregandomi di entrare, mi stringevi la mano, dovevo capire, ma sui capelli ti ho accarezzato, ti ho detto grazie per avermi amato, ma sai che quello che volevi avere, non è più tempo poterti dare: parlo d’amore. Ma come amico, se tu lo vorrai, sempre ti porterò nel cuore.
Avendo saputo che sollecitavo l’onore e il piacere di incontrarlo, il Presidente, che non mi aveva mai visto, trovò del tutto naturale invitarmi a colazione. “Quando vuol venire?” mi fece chiedere, “giovedì mattina, per esempio?” Giovedì voglio stappare una nuova bottiglia del mio Barolo e ci sarà anche la signorina Barbara Ward dell’Economist. Vino piemontese, giornalismo ed economia politica, pensa: sarebbe difficile sorprendere Einaudi in una cornice più einaudiana di questa.
Non c’e nulla di più triste, delle parole che non hai detto, di gesti non compiuti. Di una mano non tesa, di una lacrima che non hai asciugato e una parola non ascoltata.
I veri angeli non hanno le ali, hanno il cuore, e ti sono amici.
A volte le persone bussano alla nostra porta credendoci migliori di ciò che siamo, e si accorgono della “verità” del nostro essere quando sentono il vuoto che c’è in noi.