Silvana Stremiz – Morte
Solo la morte “ha il rombo del nulla”.
Solo la morte “ha il rombo del nulla”.
L’amore di questi tempi… una gonna corta, ecstasy, stordimenti dei sensi, una botta e via, diventa superfluo anche il “mi piaci”.
Quanti di voi hanno mai pensato: “la faccio finita”? Io credo tanti, e l’ho pensato spesso anche io. In quei momenti è banale sentirsi dire: “passerà”. Penso che l’unica cosa che possa curare da questi pensieri di morte, sia guardare gli occhi di una persona che soffre davvero tanto, stringergli la mano, e capire che anche quella stretta di mano per lui vale molto. Credetemi, vi apre il cuore con una delicatezza e dolcezza inaspettata, e vi riempie di vita vera. Quella che dovremmo vivere ogni giorno.
Lo spessore dell’uomo non è frutto di una laurea, di un titolo di studio, di un credo o non credo, ma di quel qualcosa che ha dentro, visibile solo agli occhi dell’anima.
Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato di sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia.
Il delitto non è l’ultima, ma la prima via d’uscita che ci si offre; spesso scaturisce da una mancanza di fantasia.
A volte si arriva ad un certo punto dove dirsi addio è inevitabile.