Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Le persone che ci hanno amato non se vanno mai veramente, trovano sempre il modo per accarezzarci l’anima.
Le persone che ci hanno amato non se vanno mai veramente, trovano sempre il modo per accarezzarci l’anima.
Sono nato senza vestito, la mia pelle mi custodiva, mi sentii ricco: ero fortunato, ero vivo. La mia stella brillava come gli occhi di chi mi amava, ora, cresciuto guardo fuori dalla finestra, l’umano mondo è distratto. Vedo la povertà: è scolpita nei cuori. Dov’è la ricchezza sensibile dell’essere. D’innanzi alle tragedie sento un grido: sono fortunato, sono vivo.
Quando le persone ti feriscono, ti fanno stare male, non cercano nemmeno di comprenderti o di venirti incontro, succede che poi ti chiudi e l’unica cosa che prevale è il silenzio!
Il condizionale è il modo verbale dei sognatori, il congiuntivo dei nostalgici. Non lasciamoli morire annegati nell’imperfetto.
Dodici passi di spalle, poi, voltarci come in un duello. Abbiamo l’ossessione che spara a salve, colpendoci scenicamente nel delirio di ucciderci mille volte, concedendoci morte e resurrezione.
Ciò che sento e ciò che vivo sono in perfetta disarmonia, una curiosa asincronia, un’indecifrabile dicotomia.
Non sprecare lacrime per chi non ti ama davvero.