Silvana Stremiz – Stati d’Animo
La solitudine non è quello che si prova a stare solo in una stanza, quello è solamente restare da soli, ma è il vuoto che c’è dentro di noi.
La solitudine non è quello che si prova a stare solo in una stanza, quello è solamente restare da soli, ma è il vuoto che c’è dentro di noi.
Anche se cerchi di ignorarlo: fa male, fa tremendamente male.
Il mio “no” è l’ottava nota di una scala appesa, posto un gradino prima del rifiuto degli altri.
Sono fatta così, i piedi per terra e la testa sempre un po’ per aria, distratta, persa dietro ad un sogno. Vivo di emozioni. I pensieri io li respiro, a pieni polmoni. A volte aprono una breccia nel mio essere e allora li lascio scorrere. Voglio che vivano, che mi raccontino, voglio sentire il loro cuore che batte. Perché un pensiero è la creatura di un’anima e quando mi penetra sottopelle una scheggia di quell’anima mi appartiene.
Io non ho imparato a sorridere. Ho conosciuto la tristezza e ho cominciato a ridere per non morire dentro.
Intelligenza e sensibilità. Immense doti, che madre natura concede a pochi. Viaggiando di pari passo diventano un’arma a doppio taglio. Ti rendono una persona speciale, capace di guardare oltre l’apparenza del comportamento altrui e afferrare il perché di mille tormenti. Allo stesso tempo, ti lacerano dentro.
Mi stancano persino i puzzle da cento pezzi, figurati se ho voglia di ricomporre il mio cuore.