Silvana Stremiz – Tristezza
Alcune ferite sono troppo profonde per essere curate.
Alcune ferite sono troppo profonde per essere curate.
Un giorno la nostra specie si estinguerà e non sarà un guerra nucleare la causa, ma una sottile lama silenziosa, nota come indifferenza.
Fra le battaglie quotidiane del vivere, fra speranze e illusioni, qualche sogno raggiunto e qualche fallimento, spesso accontentandoci di ciò che di buono possiamo o riusciamo a strappare alla vita, ci sentiamo a volte tutto sommato appagati.
Quando muori, puoi essere circondato da amici ma comunque sia in quel momento sei solo. Sei solo ad affrontare la morte.
Forse avermi trattato male è servito per rendermi conto della realtà: mi hai tolto le mie illusioni di bambina.
Chiudendoti in te stessa sappi, che resterai sempre nella tristezza, apri la porta dell’anima, entrerà l’allegria.
Piove, il pantano disorienta il viandante, le sue impronte vengono miscelate e confuse, il cammino si fa più faticoso; mentre l’ignoto domina impossessandosi del sentiero prescelto.Dal fuoco che arde da tempo, si alza un maleodorante fumo grigiastro, la presenza del nulla è palpabile e da segnali di soffocamento, che lo fa rimanere inerte dinnanzi alla fine del viaggio.Il fuoco s’indebolisce inesorabilmente, non gli resta che alzare dignitosamente il capo guardando il continuo precipitare, aspettando un nuovo vento.Ricordandosi che ogni fine, non è altro che un nuovo inizio.Noi mortali necessitiamo di alimentarci dal fuoco dei sentimenti.