Silvana Stremiz – Vita
Fra l’essere dovuto nascere e il dover morire c’è di mezzo una gran bella cosa: “il poter vivere”.
Fra l’essere dovuto nascere e il dover morire c’è di mezzo una gran bella cosa: “il poter vivere”.
La vita non è rispondere ad una tabella di marcia da compiere ogni giorno nei limiti e tempi stabiliti, non è tenere il conto del trascorrere del giorno e la notte, non è prepararsi all’inverno dopo l’estate. La vita è un fluire costante oltre il tempo, lo spazio e le stagioni.
Ho lasciato attimi di me, dimenticati su sporche panchine di stazioni sconosciute, ho abbandonato frammenti di emozioni su strade senza voce e ho continuato a camminare, calpestando la vita a piedi nudi per sentirne la consistenza; suole di vita ai piedi, dure come cuoio, un passo avanti e un altro ancora. E se sarà poco quello che avrò, lo farò avanzare, così diventerà tanto.
La vita è il “sogno” della morte.
Vale la pena di vivere per quei sogni che nascono ad ogni sorgere del sole.
Questa non è tutta la verità. Solo brandelli staccatisi nel corso degli anni.
Chissà cosa vuol dire. Chissà cos’è successo. Guardi fuori dalla finestra, cercando di mettere in ordine questo mondo.