Silvana Stremiz – Vita
Non importa in quanti pezzi si frammenterà la tua anima non si fermerà nessuno ad aiutarti a raccoglierne i pezzi.
Non importa in quanti pezzi si frammenterà la tua anima non si fermerà nessuno ad aiutarti a raccoglierne i pezzi.
Rimanere in grembo abbracciati a se stessi; la placenta che protegge, aderendo più di ogni altra pelle, il liquido amniotico che culla e il cordone ombelicale che alimenta senza nulla pretendere. Fluttuare nel muto ventre mentre il cuoricino, gli occhietti, le manine e i piedini si conoscono e le orecchie ne accompagnano la parola. Sommersi nel bene più bene che ci sia. La vita così com’è. Senza se e senza ma.
La mia vita è un viaggio interminabile dalla mia anima alle altre. Le riconosco, le raggiungo, ci entro e le lascio entrare. In un’osmosi silenziosa, prendo e dono con grande intensità. Non ci sono mai tristi addii, non ci si lascia mai. So che al prossimo dono regalerò un po’ di me e il meglio di tutte le belle anime che ho incontrato.
Chi brama onor di sprone o di capello, serva re, duca, cardinale o papa; io no, che poco curo questo e quello.
In genere passiamo la gioventù a rovinarci la salute e la vecchiaia a curarla.
Chi mi ha sbattuto la porta in faccia sta ancora ascoltando il rumore di porte che si chiudono.
Ci si deve congedare dalla vita come Odisseo si congedò da Nausicaa – più benedicendola che essendone innamorati.