Silvia Nelli – Stati d’Animo
Hai mai guardato attentamente dentro gli occhi di qualcuno? Se lo hai fatto avrai capito che la cosa più difficile da fare è dimenticare uno sguardo che ti ha toccato dentro.
Hai mai guardato attentamente dentro gli occhi di qualcuno? Se lo hai fatto avrai capito che la cosa più difficile da fare è dimenticare uno sguardo che ti ha toccato dentro.
Dopo tutto, non vorrei essere diversa da come sono. Mi vado bene così, testarda e complicata, solare e malinconica, speranzosa e coraggiosa, un mix di tanti ingredienti, mescolati a mille difetti da migliorare. Con altrettanto mille montagne da scalare, con tante lacrime da asciugare, con tanti ostacoli da oltrepassare. Con mille problemi da risolvere. Come tutti d’altronde. Ma dopo tutto, se così non fosse, cosa c’insegnerebbe la vita, da cosa capiremmo i valori importanti dell’esistenza!?.
Avere gli occhi lucidi, spesso, è indice di estrema sensibilità.
Ho perso fiducia nelle persone e con il tempo incontrando quelle giuste l’ho ritrovata. Ho perso fiducia nell’amore e con il tempo assimilando il dolore e la delusione ho sperato di nuovo di incontrarlo. Ho amato chi non meritava amore. Ho aiutato chi non meritava aiuto. Ho ascoltato chi non sapeva ascoltare, ma solo parlare. Oggi, mi domando: Quante persone meritano ancora che io mi metta in gioco. Quante persone meritano ancora il mio tempo e il mio bene!? Pochissime! Per questo ho imparato a scegliere!
Sono andato così lontano a volte che nemmeno voltandomi riuscivo a ritrovarmi. E percorrere la strada all’inverso sarebbe stato inutile. Ho quindi afferrato tutto il mio coraggio e facendomi anche male, mi sono ritrovata. Tutti possiamo perderci ma se l’amore per noi stessi è vero e forte vincerà sempre.
Una buona dose di follia, per mandare a quel paese la noia, le paure e l’angoscia che ogni tanto ci prende. Una buona dose di menefreghismo, per rispondere con ironia e col sorriso alle interferenze un po maligne della vita. Una buona dose di sincerità, coerenza e personalità per oltrepassare quel muro chiamato “paura” e rischiare al massimo.
Provo una profonda compassione per tutte quelle persone che muoiono soffocate e schiacciate dal proprio ego; non riescono a vedere né a vivere la vita oltre l’irrazionale, presuntuosa e arrogante volontà del “tutto voglio e tutto deve essere come dico io”. Se solo imparassero ad essere capaci di accogliere con amore ogni dolore, riuscirebbero a vedere quanto sono immense le strade delle possibilità che hanno davanti, che spesso vengono segnalate da persone che soffrono ancora più di loro e per motivi veramente gravi.