Silvia Nelli – Stati d’Animo
Quando mi sono sentito perso, ho provato ad appoggiarmi a chi diceva di essermi amico, erano molti. Purtroppo quelli che hanno saputo sostenermi e starmi vicino non hanno completato le dita di una mano.
Quando mi sono sentito perso, ho provato ad appoggiarmi a chi diceva di essermi amico, erano molti. Purtroppo quelli che hanno saputo sostenermi e starmi vicino non hanno completato le dita di una mano.
Ci sono giorni in cui ti sembra che il mondo ti crolli addosso in cui ti fai mille domande, quanti perché, perché questo, perché quello, perché a me, e allora piangi e ti disperi, ti chiudi in te stessa e lasci il mondo fuori, a volte fa male ma anche se fa male sono sempre momenti che passi con te stessa e proprio in quei momenti che cominci a tirare le somme e dire questo si e questo no, questo va bene nella mia vita questo no, sono del parere che stare un po con se stessi ci aiuta sempre. Ora tutto è più chiaro ora sai cosa vuoi e cosa non vuoi nella tua vita, giorni duri con te stessa che comunque sia hanno dato delle risposte, mille volte mi sono trovata con il culo per terra e mille volte mi sono rialzata, va bene così, testa alta spalle dritte, pronta a rimettermi in gioco in questo gioco chiamato vita, e con un solo obiettivo ottenere ciò che voglio, costi quel che costi Lottare Sempre Arrendersi Mai.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
I miei ricordi sono di un’intelligenza straordinaria. Cerco di abbandonarli tutte le notti a chilometri di distanza dal presente, ma trovano costantemente la via del ritorno. Non so come facciano, ti fissano con quello sguardo… Sembra davvero che manchi loro solo la parola.
Una penna, un foglio di carta, un pensiero. Scrivo passione verso chi legge il mio cuore. E mai fu così fervido e palpitante per una lettera compilata con l’inchiostro della mia anima.
Ho pochi scheletri nell’armadio ma molti demoni del passato sotto il cuscino.
Talvolta il dolore ci fa piangere, ci fa soffrire, finché qualcosa, qualcuno, tocca il nostro cuore e ti farà riscoprire cose molto semplici… come la bellezza di un tramonto, la magnificenza di una notte stellata, la brezza che batte sul tuo viso: è la forza della natura, l’amore… che ci richiama alla vita!