Silvia Nelli – Stati d’Animo
Voglio camminare per strade che sento “mie”. Non conta se difficili, aride e in salita. Non conta se silenziose e solitarie. Conta che io senta dentro me che sono sulla strada giusta. Conta che io mi senta a casa.
Voglio camminare per strade che sento “mie”. Non conta se difficili, aride e in salita. Non conta se silenziose e solitarie. Conta che io senta dentro me che sono sulla strada giusta. Conta che io mi senta a casa.
Stai pur certo che se ti va bene una cosa c’è sempre il “gufo” di turno che te la rovina!
Quello che so è che certe persone quando sono nervose mi vorrebbero usare come pungiball. Quello che non sanno è che io sono un modello particolarmente molesto che non solo schiva l’urto ma dopo gli rimbalza addosso!
Non sopporto quelle persone che solo perché occupano un posto privilegiato, indossano una giacca e una cravatta e usano vocaboli altolocati credono di essere “Migliori” di altri. Migliori di chi si spacca la schiena da mattina a sera, migliori di chi un posto privilegiato non ce l’ha e nemmeno riesce a trovarne uno modesto. Migliori di chi non ha una casa, una macchina di lusso o non può permettersi completi firmati. Non siete migliori di nessuno dal momento esatto in cui vi mettete uno scalino sopra al nostro solo per l’abito che indossate e il ruolo che ricoprite. Il rispetto e l’umiltà sono la più grande forma per dimostrare di essere “Migliori”!
Ci sentiamo feriti, ma abbiamo ancora il coraggio di colpire l’altro con tutta la forza che ci resta.
La solitudine è quel vortice spettrale che diventa multiforme laddove il respiro non si è sentito da solo.
Essere intelligenti è qualcosa che va oltre il “definirsi tale”. Spesso l’intelligenza si manifesta anche con un “discreto” silenzio. La bocca è fatta per parlare e a chi parla troppo troverà la nostra pronta a rispondergli con un bellissimo sorriso. Un sorriso fiero di appartenere a quel “rango” di persone che prima di aprire la bocca collegano il cervello a ciò che fanno uscire da essa.