Sino (Alessandro Fanelli) – Società
Quando si imparerà ad ascoltare e condividere senza rimanere fermi e chiusi nei propri ideali si potrà parlare di umanità.
Quando si imparerà ad ascoltare e condividere senza rimanere fermi e chiusi nei propri ideali si potrà parlare di umanità.
I più ricchi vanno nelle masserie oppure alle terme di talassoterapia. I più seri vanno in quei luoghi di costrizione dove non si mangia a caro prezzo. Fra le cose dei nostri tempi, c’è sicuramente la beauty farm. Come dono è più attuale di un viaggio a Parigi.
Lo stato chieda scusa per don Patriciello umiliato, per quel prefetto, per quell’ispettrice di polizia che si crede più in alto dei nessuno. Lo stato chieda scusa per i mille casi tortora di mille signor rossi, lo stato chieda scusa delle sue tante vergogne. Le scuse non saranno accettate.
Spesso uomini piccoli sono protagonisti di grandi prepotenze.
L’abbigliamento è l’espressione della società.
Il risveglio delle coscienze serve a poco se il corpo rimane addormentato o pigro e non agisce.
Quando parlo del non capire. Il non capire non è una prerogativa degli scemi, non è il privilegio degli idioti il non capire.È l’abbandono. Essere nell’abbandono non significa essere deficienti, significa non essere, smarrire. Non essere più in casa.Maledette le case, le famiglie, le mogli, i padri, i figli, lo stato, l’anima, Tutto quanto. Vogliamo farla finita con questa fine!?Facciamola finita con questa fine, perché la fine e il principio son la medesima cosa. Siamo sempre nell’origine, siamo sempre nel senso di colpa… siamo sempre nella parola, non ne usciremmo mai più. Questa non è prosa,non è nemmeno grazie a Dio quella merda detta poesia. Bisogna fare di se dei capolavori. Io ho trovato da molti anni da molti millenni dentro di me il deserto.E quindi sono in un deserto che parla a un altro deserto e non più, al deserto dell’altro.