Alexandre Cuissardes – Società
Quando ci saranno le quote nere? Per ogni suicidio di stato un colpevole da punire?
Quando ci saranno le quote nere? Per ogni suicidio di stato un colpevole da punire?
Più vado avanti più mi accorgo che cammino in un mondo che non mi piace, non mi piace proprio!
Noi non veniamo dalle scimmie, ci stiamo andando.
E la crisi in Italia continua a mordere senza pietà; intanto che i nostri politici si incolpano a vicenda, aumentano i suicidi di coloro che vedono calare su di loro la mannaia dello Stato. Ancora niente luce in fondo al tunnel della crisi. Per dirla con i nostri amici teutonici: “Noch kein Silberstreifen am Horizont” cioè: Ancora nessuna striscia d’argento all’orizzonte.
A volte ho timore che per i morti di stato si preoccupino soltanto gli amici e parenti e chi ha una mezza paura di fare la stessa fine.
Dalla porta stridente di quel salone potevo a mala pena scorgere in una buia lontananza una moltitudine di sedie vuote che assistono in silenzio un palco altrettanto vuoto e paiono come rapite da quel discorso inesistente.
Non possiamo più pretendere di progredire e nello stesso tempo inquinare! La ricerca saggia dovrebbe basarsi su tecnologie che rispettino l’ambiente, nel suo insieme. Dio nella Sua imparzialità ci ha fornito di aria che è respirata sia da ricchi che da poveri! Che stoltezza sarebbe quella di un mondo di poveri in una natura meravigliosa? Inversamente a cosa servirebbe un ecosistema degradato per un mondo solo di ricchi? Avvelenare la terra significa pregiudicare il futuro dei figli, sia dei poveri che dei ricchi!
Il sapere evita lo scontro tra poveri, per questo motivo, difendere la cultura diventa un atto rivoluzionario.
Si potrebbe dire che gli alcolizzati, i drogati e tutti coloro che stupidamente firmano la loro condanna a morte uccidendosi lentamente, non sia altro che una specie di selezione naturale, dove i più inutili devono morire.Però in pochi si chiedono perché queste persone arrivano a farsi del male fino a questo punto. Non bisognerebbe mai giudicare qualcuno da ciò che fa, ma per quale motivo lo fa.
Dire che il popolo è sempre vittima, sempre innocente, è un’ipocrisia e una menzogna e un insulto alla dignità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni persona. Un popolo è fatto di uomini, donne, persone, ciascuna di queste persone ha il dovere di scegliere, di decidere per se stessa; e non si cessa di scegliere, di decidere, perché non si è né generali né ricchi né potenti.
Immagino un organizzazione, un industria, il cui scopo principale è “non fare del male”
Il costruire la nostra società nel modo più corretto possibile è un fine che dovrebbe avere l’umanità, se noi il mezzo società lo distruggiamo quel fine non avrà luogo!
In questo periodo storico dell’Europa ed in particolare dell’Italia, per le nuove generazioni, si prevede un futuro a tinte fosche.
Un popolo senza parola ne pensiero è un popolo prigioniero.
La dipendenza che ha causato più morti in assoluto è quella dal potere.
L’uomo delle caverne viveva per sopravvivere, l’uomo della società di oggi sopravvive per vivere.
La società, oltre a far arricchire gli uomini furbi, fa si che tu non sfrutti il tuo potenziale, cosi creando inconsciamente una falsa realtà e una falsa libertà.