Socrate – Cielo
Tanto tuonò che piovve.
Tanto tuonò che piovve.
Nasce la notte quando il giorno è già morto da un pezzo.
E un giorno anche io imparerò a volare.
Nell’azzurro del cielo vola la nostra anima innamorata e libera.
Il cielo ci sovrasta e con i suoi umori ci influenza sempre verso il buonumore o la malinconia… la nostalgia o l’allegria… il bianco o il nero.
Quando l’ultima nuvola scivolò via dalla luna, l’ombra dell’uomo si allungò come se sgorgasse dalla terra. Un filo d’acqua scorreva tenace nel greto screpolato del fiume, e non faceva più rumore di un respiro.
Maestro è solo colui che vedrà fiorire i semi depositati dalla mano celeste nel suo cuore. Nessuna cosa fiorisce se non c’è la mano dell’uomo a curarla.