Imma Brigante – Sogno
Non sempre chi si addormenta al tuo fianco respira il tuo respiro. Esistono impercettibili aliti di vento, che anche da lontano, fanno la guardia ai tuoi sogni.
Non sempre chi si addormenta al tuo fianco respira il tuo respiro. Esistono impercettibili aliti di vento, che anche da lontano, fanno la guardia ai tuoi sogni.
Ho sempre avuto una sorta di religioso rispetto per l’insonnia, credo che chi voglia razionare il sonno, abbia un profondo rispetto per la vita, e avvalori i sensi dell’essere sobrio.
E poi te ne accorgi che i cassetti non bastano a tenere i tuoi sogni e il tuo cuore è troppo piccolo per contenere le tue emozioni.
Credere in un sogno non sa bastarmi, aspetto sempre e incessantemente che si avveri.
Ho vissuto un sogno che l’umanità chiama vita!
Io sogno realtà nella realtà da sogno che non ho!
Per realizzare un sogno non puoi fare altro che smettere di sognare, e tentare di realizzarlo a rischio di rivelare la sua illusione. Sinceramente preferisco svelare un’illusione che lasciare un sogno agonizzare nel più profondo del limbo. Svelare un’illusione non necessariamente inibisce di sognare ancora. È qualcosa che dipende da noi stessi, dalla nostra creatività e l’istinto di dar vita al miracolo, all’inconsueta possibilità. Più in noi è radicato questo istinto più saremo in grado di nuovi tentativi, di nuove prove. Io oramai c’ho fatto il callo alla mia incapacità di arrendermi alle circostanze, alla mia volontà di realizzare il sogno.
Addormentarsi con una lacrima agli occhi e risvegliarsi dopo un bel sogno mi da quella speranza e quella voglia di credere in un qualcosa di straordinariamente fantastico!
Non c’era nessuna risposta, altro che quella che la vita dà a tutte le questioni più complicate. E la risposta è questa: bisogna vivere secondo le necessità della giornata, cioè, dimenticare. Dimenticare nel sogno non è più possibile, almeno finché venga la notte: impossibile ora tornare a quella musica che cantavano le donne-ampolle; dunque bisogna dimenticare nel sogno della vita.
Mi hanno tolto il cassetto e mi è difficile sognare. Tolgo il legno dal cuore, i chiodi dalle mani le tarme dalla testa e ci penso io a ricostruirmelo; uno che non sappia di muffa che ci passi la mano e senti la radica e la cera. Uno che sai che dentro c’è il pizzo che orna le sottane da donna, uno che lo apri e senti profumo di lavanda e gelsomino, uno che sia in grado di custodire le sue preziosità, uno che cela tra segreti, misteri e merletti. Dentro, stavolta, ci tengo la pistola: se ti avvicini sei morto! Il mio sogno nel cassetto è imparare di nuovo a sognare.
Il sogno di ogni uomo è sempre stato quello di poter volare, ma nella realtà in cui si trova è più difficile stare con i piedi per terra.
Vivo di sogni e speranze, peccato che al risveglio non sia come nei sogni, e tutto molto peggio.
Ci chiudiamo a chiave nel cassetto mentre i nostri sogni si buttano nel’abisso.
Non ci sono traguardi irraggiungibili ma solo traguardi non raggiunti. Mai rinunciare ai propri sogni perché la vita non va subita ma vissuta sempre e comunque.
E tu non ripulire la mente se al mattino ti svegli da un sogno a metà. I sogni che tornano sono il tuo destino.
Soltanto i sogni sono la certezza.
Un sogno richiede “l’osare”, osare fino a farsi male, osare nel limbo dell’incertezza in cerca di un respiro, per rubare anche solo un sorriso di un attimo. Peccato che la realtà non sappia saziarsi e vivere un “attimo incerto”.