Giuseppe Acciaro – Solidarietà
Qualsiasi genere di dolore patito da un essere innocuo e di piccole dimensioni, appare sempre smisurato.
Qualsiasi genere di dolore patito da un essere innocuo e di piccole dimensioni, appare sempre smisurato.
Non è colpa mia! Io non ho fatto niente!Appunto!… non hai fatto niente.
Ricorre dal medico chi perde la salute; per apprezzarlo bisogna prima ammalarsi.
La vita non è una competizione.Vivo in riflesso di chi sono io, non di ciò che gli altri vorrebbero che io diventassi né di ciò che dicono su di me. Non provo invidia né gelosia ma solo ammirazione per chi è migliore di me e cerco di correggermi nei difetti. Si è liberi quando dentro di sé si trova l’essenza di chi si è senza soffermarsi a dare importanza ai giudizi o al male ricevuto dagli altri. La felicità non deve mai dipendere da qualcosa o da qualcuno, ma dev’essere uno stile di vita. Io Sono Felice Perché Esisto! È questo che bisogna interiorizzare e di cui è necessario diventare consapevoli rispettando sempre ogni essere vivente e non.
È vero, chi vuole il tuo bene non si perde tra sentieri di parole, che stanche di vagare si siedono sulle panchine delle illusioni. Chi vuole il tuo bene riesce a farti arrivare gesti sinceri e autentici oltre il tempo e la distanza.
Ogni giorno passato è un giorno andato. Questo dovrebbe farci riflettere: ho fatto qualcosa di concreto? Sono stato utile al prossimo? Ho la coscienza pulita? Ma soprattutto: ho fatto qualcosa gradito al Signore? A questa domanda non possiamo pretendere di dare una risposta. Pertanto nel nostro piccolo, con le nostre fragilità, nelle nostre difficoltà, con i nostri enormi limiti, tentiamo di dare una risposta alle prime tre domande. Alla quarta ci penserà lui.
Non smettere mai di sperare.La vita va vissuta con la speranza nel cuore.
Le sofferenze di persone care, se non vissute da vicino, non generano grande dispiacere.
Amo pensare perché mi fa credere di non essere stupido.
Non puoi restare mai solo finché hai te stesso.
Penso alla speranza, che non ho mai perso, di vedere umanità nelle persone.
Sento i passi pesanti in un corridoio di un uomo, una donna, una famiglia, una comunità si domandano come mai possono aiutarlo. Come mai non c’e’un rimedio a questa sofferenza? Ci sara’pure qualcuno con lo sguardo a questo mondo di smarrimento di disperazione di paura che si farà avanti e sentirà d’istinto di aiutare un essere come lui che gli chiede aiuto. Tanti malati ne hanno bisogno con tutto il denaro possibile non si può comprare. Io stamattina mi sono alzata e ho detto a me stessa, dono il mio sangue che mi costa porto la vita a chi la sta perdendo. Un giorno racconterò che non non ho pensato solo al mio di futuro ma anche a quello di chi non conosco.
Io sono la luce che si spegne nel buio ma si riaccende nell’avvicinarsi di un’altra.
Un suicidio è spesso un atto d’accusa non ascoltato.
Come faccio a non amare, se sulla terra continuano a sbocciare fiori.
Anche il più modesto degli uomini può essere d’aiuto ad un regnante.
Chiedimi scusa! Tanto non basta, tanto non torno!