Sonia Sacco – Tristezza
C’era sempre troppo “Io”, tanto “Poi” e poco “Noi”.
C’era sempre troppo “Io”, tanto “Poi” e poco “Noi”.
Durante una farsa si ride con le lacrime agli occhi. Finita la farsa, le risate finiscono e rimangono solo le lacrime agli occhi.
Il racconto più vero di noi stessi sta tutto nella mente. I segreti intimi, le pazzie indicibili. Le sofferenze, le mancanze. Sta tutto lì, e ci segue, e cresce sempre un po’ di più. E nessun diario sa raccontarci meglio di ciò che teniamo dentro. Una sensazione si può tentare di rivivere, si può toccare, ma quanta ne perde di bellezza quando si trasforma in lettere da capire.
Le speranze, i desideri, sono i piccoli fari che illuminano il nostro cammino, quando la vita, chissà perché, spegne la luce intorno a noi.
Lascia andare chi ti ha voltato le spalle senza mai guardare indietro, chi ti ha ferito senza alcun riguardo, chi da vigliacco non ha avuto il coraggio di affrontarti. Lascia andare chi si è preso gioco di te, chi ha giocato con leggerezza, chi ti ha trattato con freddezza, chi non ti ha rispettato e chi ti ha mentito… Lascia andare tutti coloro che ti hanno fatto soffrire, piangere… spegnere. Perché non eri tu quella “sbagliata”, ma loro a non essere quelli “Giusti”.
La peggior solitudine è essere privi di un’amicizia sincera.
Mi fa male talmente il cuore dal freddo che sento che nessun raggio di sole di questa fantastica estate riesce a scaldarmelo.