Sonia Sacco – Vita
Non ho bisogno di “finestre” per far prendere luce ed aria alla mia realtà. Ho scoperto che quando non riesco più a respirare, io posso aprire “portoni” e indirizzare la mia vita su un’infinità di nuovi scenari.
Non ho bisogno di “finestre” per far prendere luce ed aria alla mia realtà. Ho scoperto che quando non riesco più a respirare, io posso aprire “portoni” e indirizzare la mia vita su un’infinità di nuovi scenari.
E tra botti e scoppi è arrivato un altro anno. Ho bevuto per dimenticare per una sera tutto il male che ho provato durante quest’anno, volevo che per una sera la malinconia si allontanasse da me. Ho bevuto per dimenticare non per cercare di essere migliore. La mezzanotte se n’è andata e con lei anche l’effetto dell’alcol è svanito e mi sono ritrovata da sola seduta su una panchina a fissare un cielo buio a sprazzi coperto dai lampi dei fuochi pensando a te. Scendevano le lacrime e mentre tutti festeggiavano l’arrivo di un nuovo anno io mi sentivo svuotata. Ero la persona più triste del mondo perché sapevo di dover affrontare un altro anno senza di te come tutti i prossimi avvenire.
Non sono migliore di nessuno ma sono diversa a modo mio non seguo la massa amo distinguermi con classe.
Impariamo a sorridere a non arrenderci a non mollare e a rialzarci fieri e più forti che mai.
Guardo alla vita come se ne fossi incantata!
Ti accorgi che la vita è una foto di gruppo, molti posano, troppi vivono a cantatto con una realtà, che non è di casa, si affrettano a prendere decisioni nell’attesa, di qualcosa, con il rischio che non accada, di qualcuno, con il rischio che non ti veda, del motivo, che ci accomuna dentro la cornice, ancora poco stanchi per dormire.
Le mie scelte sono come cicatrici sulla pelle, stanno a dimostrare al cielo che ho vissuto veramente.